Le batterie usate possono essere molto inquinanti e nocive per l’uomo e per l’ambiente in quanto contengono metalli pesanti.
Per questo motivo è necessario seguire norme specifiche al fine di effettuare uno smaltimento corretto e sicuro. In particolare il D.Lgs. 188/08 vieta lo smaltimento in discarica o l’incenerimento delle batterie esauste, ma per poter comprendere come vengono smaltite è necessario distinguere tra gli accumulatori al piombo e le comuni pile.
Infatti, per poter essere avviate allo smaltimento pile esauste e batterie al piombo usate devono essere separate per tipologia e per caratteristiche chimiche.
Le batterie al piombo vengono utilizzate nei mezzi di trasporto o nei generatori di corrente e contengono, oltre al piombo, l’acido solforico, liquido molto corrosivo e potenzialmente tossico, senza considerare l’involucro di plastica non biodegradabile. Per questo le batterie usate per auto e gruppi di continuità devono seguire una determinata procedura per il corretto smaltimento, il quale viene suddiviso in fasi:
Nel corso della prima fase di frantumazione le batterie vengono sminuzzate mediante appositi macchinari composti da mulini a martelli. I materiali risultati vengono divisi in acido solforico, plastica, griglie metalliche e parte metallica in piombo.
L’acido solforico viene avviato allo smaltimento mediante neutralizzazione, le parti plastiche e metalliche non piombose vengono avviate a riciclo, mentre la parte metallica fine, comunemente denominata “pastello” viene avviata alla seconda fase, quella di fusione.
La fase di fusione avviene nei forni rotativi a 800-1000 °c e permette, mediante l’aggiunta di reagenti, di trasformare il solfato e l’ossido di piombo in piombo metallo. Il prodotto di questa fase, il cosiddetto “piombo d’opera” viene poi avviato alla raffinazione per ottenere piombo raffinato o leghe di piombo a seconda dell’utilizzo che se ne deve fare.
Siamo attrezzati per il trasporto e lo stoccaggio delle batterie auto usate e tutte le batterie al piombo esauste, le quali vi saranno remunerate in base alla quotazione del listino mercuriale in vigore al momento del carico.
Sono considerate batterie primarie tutte le pile non ricaricabili e una volta esaurite possono essere smaltite con recupero dei materiali mediante due procedimenti.
Il metodo pirometallurgico prevede la macinazione, l'allontanamento del ferro mediante calamite e la cottura della polvere residuale in apposite fornaci al fine di catturare il mercurio, il cadmio e lo zinco dai fumi e le leghe ferrose dal materiale fuso.
Lo smaltimento batterie esauste mediante il metodo idrometallurgico prevede il recupero di tutti i materiali e per questo viene indicato come smaltimento "zero waste". In particolare lo zinco e il biossido di manganese ottenuti da questo processo vengono utilizzati per la produzione di nuove pile.
Sono considerate batterie primarie tutte le pile non ricaricabili e una volta esaurite possono essere smaltite con recupero dei materiali mediante due procedimenti.
Il metodo pirometallurgico prevede la macinazione, l’allontanamento del ferro mediante calamite e la cottura della polvere residuale in apposite fornaci al fine di catturare il mercurio, il cadmio e lo zinco dai fumi e le leghe ferrose dal materiale fuso.
Lo smaltimento batterie esauste mediante il metodo idrometallurgico prevede il recupero di tutti i materiali e per questo viene indicato come smaltimento “zero waste”. In particolare lo zinco e il biossido di manganese ottenuti da questo processo vengono utilizzati per la produzione di nuove pile.
Offriamo una gamma completa di servizi per la gestione, il trasporto e lo smaltimento o recupero dei rifiuti speciali.
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